PIACENZA (ITALPRESS) – Piacenza conteggiava le morti da coronavirus e i carabinieri della centralissima caserma Levante di via Caccialupo avrebbero messo in atto “gravi illeciti con disprezzo delle più elementari regole di cautela imposte dalla Presidenza del Consiglio nei decreti emanati”. Il procuratore capo della Repubblica di Piacenza, Grazia Pradella, ha condotto un’indagine durata sei mesi e che ha portato alla luce una “situazione di illegalità grave e diffusa ad un’intera caserma” che è stata sequestrata. La Guardia di Finanza e la Polizia Locale di Piacenza hanno arrestato diciassette persone, tra le quali cinque carabinieri finiti in carcere e uno agli arresti domiciliari. Altri tre militari dell’Arma e un finanziere sono stati raggiunti dal provvedimento dell’obbligo di firma. Obbligo di residenza in provincia per il comandante di Compagnia. Sono “fatti di estrema gravità” ha detto Pradella e “questa indagine ha reso giustizia ai tanti militari che sul territorio Piacentino e in Italia svolgono il loro lavoro con passione e sono vicini alle persone”.
Gli episodi contestati si riferiscono ai mesi di lockdown anche se comportamenti illeciti esistevano dal 2017. Come un’odissea, non a caso “Odyssèu” è il nome dell’operazione, giorno dopo giorno la Guardia di Finanza di Piacenza ha documentato episodi di spaccio, ricettazione, estorsione, arresti illegali con tanto di torture, violenze e sequestro di persona, abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Sono solo alcuni dei capi d’accusa contestati a militari e semplici cittadini, dieci italiani e uno magrebino.
(ITALPRESS).

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