Con oltre 400 milioni di stream su Spotify,
30 singoli d’oro e di platino, e varie vittorie ai Grammy svedesi,
arriva in radio dal 7 Gennaio

Darin
“Can’t Stay Away”

Il rinascimento pop svedese continua

Etichetta: X-Energy / Energy Production

Vi siete accorti che da più di un ventennio non siamo più americanizzati, ma svedesizzati?
Non stiamo parlando dell’Ikea, o della Zlatan-mania ma del fenomeno pop musicale che viaggia di pari passo. Una griffe svedese cucita con stoffa invisibile eppure costante nelle hit parade, di cui
in pochi sono consapevoli. Londra e New York sono superate: Tin Pan Alley e Abbey Road sono
state sostituite dalle vie di Stoccolma.

Gli esempi sono molteplici: Blinding lights di The Weeknd, il brano più ascoltato su Spotify nella
prima metà del 2020, è stato realizzato da autori proveniente dalla Svezia. Ah già Spotify… una
piattaforma svedese!!!

Ma l’elenco è sterminato: Ariana Grande, Lady Gaga, Justin Timberlake, Ed Sheeran, Justin
Bieber, Sam Smith, Katy Perry, Taylor Swift, Selena Gomez, i Maroon 5, P!nk, Britney Spears, i
Jonas Brothers, Madonna, Ellie Goulding… Tutti loro si sono rivolti alla “fabbrica delle canzoni”
Made In Stoccolma.

Forse la prima scintilla pop scandinava (una deflagrazione in realtà) è di molti anni fa, e si chiama
ABBA, dei quali si sta celebrando una attesissima reunion. Ma non possiamo dimenticare anni
dopo gli Ace of Base, e tutta la scena dei dj svedesi che hanno fatto da apripista a questo
rinascimento pop che detta legge dai primi anni del nuovo millenio. Da allora, infatti, è stato
stimato che circa il 25 per cento dei brani al primo posto nella classifica Billboard hot 100,
sventolano bandiera blu con croce gialla.

Non è forse questa una nuova – silente – onda culturale?
Questo gusto scandinavo è portato avanti anche da DARIN che con ben sette album
all’attivo, da anni domina le classifiche svedesi; anche lui fa parte di questa rivoluzione, e
ora per lui è tempo di rivendicare il riconoscimento internazionale con il nuovo singolo
Can’t Stay Away

Can’t Stay Away – Il Singolo

Voglio che la gente dimentichi, anche per un solo momento, ogni cosa della propria vita, e che per
quel fugace momento la musica prenda il sopravvento. Gettare via la pesantezza della negatività, e lasciare che la positività fluisca liberamente nelle vene: spero che la mia musica possa rivelare a
tutti la proverbiale luce alla fine del tunnel. Magari, una luce da discoteca.

Can’t Stay Away, primo singolo estratto dall’imminente nuovo EP Holding Me More, è stato
scritto insieme a Jamie Hartman (Calvin Harris, Kygo, Lewis Capaldi) e prodotto da Burns (Rain
On Me di Lady Gaga e Ariana Grande), ed è una canzone fatta su misura per un mondo che
sta riemergendo da un periodo “tumultuoso”.

Prendendo le mosse dalla dichiarazione di DARIN, si percepisce il «profumo» che emana da Can’t
Stay Away ancor prima di ascoltarla. Non pensiate però che questa ricerca di positività sia una
essenza prevedibile nel suo sviluppo. C’è lo swedish sound, questa griffe invisibile, ma se il
marchio di fabbrica è riconoscibile, l’ottimismo del nuovo brano dell’artista sboccia gradualmente:
l’incipit è una sorta di immersione in acque profonde di malinconia. Come un senso di auto
commiserazione che è figlio dei momenti difficili: il preambolo perfetto all’emersione. Nel primo
ritornello si rivede la luce perché il suono si fa brillante, la stessa linea vocale è espressa
sorridendo e la luce in fondo al tunnel, alla fine dell’affioramento, è proprio la dance music
illuminata dalla mirror ball. Il modo migliore per dimenticare un periodo cupo? Ballarci sopra
sembra risponderci DARIN.
E allora lasciatevi andare ballando su Can’t Stay Away, perché il tempo in cui rimanere distanti, a
breve finirà.

Il Videoclip

C’è un che di onirico. In gran parte sono gli effetti ottici che caratterizzano soprattutto la prima
parte del videoclip. Ma l’intermittenza della luce stroboscopica è il vero tormentone ottico
dell’intero clip. Can’t Stay Away non poteva che essere ambientata su un dance floor, ma la
varietà degli ambienti in cui si balla, i cambi di look, i movimenti a pendolo della camera
suggeriscono un serata dance che più lisergica non potrebbe essere.

DARIN e la sua scioltezza di movimenti, tra effetti speciali anni ’70 e rimandi alla grande scuola
musicale della musica disco, ipnotizza. Balla da solo, perché gli altri ballano intorno a lui, non con
lui. C’è un senso di spensieratezza coinvolgente, una cura del dettaglio da scoprire, in quello che
è il nesso logico eterno, tra la musica e la nostra esigenza di muoverci a tempo con essa.
BIOGRAFIA

In Svezia il nome DARIN è sinonimo di un successo assoluto: sette album arrivati al n. 1, 30
singoli d’oro o di platino, 400 milioni di stream su Spotify e varie vittorie ai Grammy svedesi. È una
corsa sbalorditiva la sua, costruita sul talento scintillante di un artista che ha guadagnato i fan di
una nazione ormai nota per sfornare i più grandi artisti pop del mondo.

Un pedigree che Darin ha coltivato da quando ha iniziato a scrivere canzoni a soli 14 anni.
L’artista si è lanciato nella stratosfera musicale raggiungendo la notorietà nel 2004, con l’uscita
del suo singolo di debutto Money for Nothing, co-scritto dalla collega superstar svedese Robyn.
Da allora, è sbocciato come una delle più grandi forze culturali della nazione, sostenuto da una
fan base accanita che lo ha portato album dopo album allo status di successo (vedi i 40 milioni di
stream di Ta mig tillbaka del 2015) trasformando Darin in un nome familiare nel suo paese natale.
Una corsa magica che ha visto Darin diventare l’artista più ascoltato sulla radio svedese nel 2018,
a cui ha fatto seguito un tour di arene di successo (nel 2019 in Svezia) che ha attirato folle di fan e
in seguito ha portato a un film/concerto.

Ora l’artista si sta preparando per il suo prossimo capitolo. Un bivio importante che lo porta ad
asserire: “Sono successe molte cose personalmente e artisticamente che non ho ancora mostrato
al mondo.”

È una pietra miliare personale che si sta rivelando un punto di svolta nella carriera di questa
rivelazione proprio mentre sta puntando gli occhi oltre l’Europa. “Sembra che il momento sia
giusto”, spiega il cantante della sua imminente introduzione al pubblico americano, a partire dal
potente inno di benessere CAN’T STAY AWAY.

“Volevo pubblicare ‘Can’t Stay Away’ perché è gioioso e confortante, qualcosa che tutti
dovrebbero sentire in questo momento”, asserisce del brano che è stato scritto mentre lui era a
casa in Spagna, Hartman (co-autore della canzone) era a Los Angeles, con voce successivamente
registrata a Stoccolma.

Matteo Esse (Energy Production)

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